domenica, novembre 22, 2009

Amber

Una frase che sento spesso è "a me non piace il fantasy". A ben vedere non è sorprendente visto quello che passa il mercato al giorno d'oggi, ma il fantasy non è solo elfi e orchi o storie di vampiri per ragazzine in crisi ormonale.
Parliamo allora di una saga che non può mancare nel bagaglio culturale di un vero appassionato: le cronache di Amber di Roger Zelazny. Si tratta di una serie di dieci romanzi, divisi in cinque più cinque, ma non spaventatevi: non sono così lunghi (non è Jordan) e alla fine vi rammaricherete che siano così pochi. Serve subito un avvertimento: tecnicamente la saga è incompiuta, ma si interrompe alla conclusione di una grande avventura, per cui non sarete lasciati nel bello dell'azione. Rimangono pressoché sconosciuti i piani di Zelazny per tirare le fila e chiudere la storia.
Veniamo alla trama. I primi cinque romanzi narrano le vicende di tale Corwin: dal suo risveglio in ospedale senza più un ricordo lo seguiamo nelle sue avventure fino a giungere ad Amber, l'unica vera città di cui tutte le altre sono solo un riflesso. Tra battaglie campali e scontri spada in pugno Corwin dovrà quindi misurarsi con i suoi ambiziosi fratelli prima, con le creature partorite dal caos poi, non senza passare dei brutti momenti. Dopo la progressione mozzafiato arriviamo alla conclusione con conseguente battaglia per le sorti del mondo tutto.
Nei rimanenti romanzi si passa al figlio, Merlin, e di nuovo si parte dal nostro mondo per esplorare più in dettaglio il mondo di Amber e affrontare nuovi nemici. Nonostante la dimensione epica della prima serie, questa seconda parte non è certo da meno e i nemici da affrontare sono davvero formidabili, per non parlare poi degli amici che spesso sono delle belle gatte da pelare.
I personaggi sono molto ben strutturati e complessi: Corwin stesso, pur essendo certamente un "buono" non è il trito e ritrito eroe senza macchia. Lo vediamo augurare sventure e calamità al regno che voleva conquistare quando si vede sconfitto, o ferire a morte un nemico in battaglia con un trucco di bassa lega e alle proteste di questi rispondere "beh, non siamo mica alle Olimpiadi". E' certamente però un personaggio estremamente affascinante. Idem per Merlin, che si troverà spesso a decidere le sorti dell'universo scegliendo una strada invece che un altra più per sfida o per ripicca che per ragionamento. Non vorrei esagerare ma molti degli altri personaggi, anche secondari, sono veramente indimenticabili.
La trama è molto ben gestita: c'è uno schema generale che ci porta in avanti, di conflitto in conflitto, ma ad ogni istante si dirama una piccola o grande avventura che mette alla prova i nostri eroi.
L'ambientazione è molto particolare: innanzitutto Zelazny è un autore abilissimo nel rivisitare miti già esistenti (vedi il bellissimo Il Signore della Luce) e nella saga salta fuori un po' di tutto, dai cavalieri di re Artù al gatto del Cheshire. Gli elementi originali sono però molti e sicuramente geniali: il viaggiare tra le Ombre, i Tarocchi, i riflessi di Amber, il Gioello del Giudizio...
Da ricordare per finire l'omonimo gioco di ruolo diceless, che non abbiamo mai provato! Leggete che poi un'avventura a Amber ce la giochiamo.

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