giovedì, febbraio 25, 2010

Casa di Foglie

Parliamo di un libro particolare, che consiglio a chi abbia voglia di perdere un po' di tempo e di impegnarsi con un libro non banale.
Casa di Foglie (Mondadori Strade Blu, 2005) è l'opera d'esordio di Mark Danielewski. La caratteristica principale di questo capolavoro è di essere esempio di un genere abbastanza di nicchia, quello della letteratura ergodica, ovvero si tratta di un libro che non può essere percorso dal principio alla fine seguendo una linea continua ma obbliga invece il lettore a fare del lavoro per (ri-)creare il testo.
Casa di Foglie è essenzialmente un romanzo a tre livelli. Il più esterno è un "romanzo psicologico", opera di Johnny Truant, uno scoppiato di Los Angeles. Parla dei suoi traumi infantili, del collasso giornaliero della sua vita e soprattutto del libro che Johnny trova a casa di un vecchio appena defunto. Nella narrazione di Johnny non è chiaro quanto di quello che descrive sia reale nel senso che normalmente si dà alla parola, quanto sia delirio e in che misura il libro di cui entra in possesso sia la causa della sua rovina.
La storia di Johnny è scritta come annotazione a margine del libro che egli trova, e questo testo è il secondo livello del romanzo. Si tratta di un collage di testi, parte raccolti e parte dettati da tale vecchio. Infatti Zampanò è cieco e ha dovuto dettare parola per parola il materiale. L'opera di Zampanò, genio tuttologo e romantico a tempo perso, è la critica cinematografica di un documentario realizzato dal giornalista Will Navidson, film che nemmeno Johnny riuscirà a stabilire se realmente esistito. Zampanò analizza il documentario e cammin facendo la vita di Navidson e dei suoi familiari, trascrivendo gran parte della vicenda e annotandola con riferimenti dotti, analisi di testi, interviste e quant'altro, mettendo anche su carta le sensazioni e le emozioni di una vita.
Il terzo livello del romanzo è il documentario appunto, The Navidson Record, che narra di come Navidson, da poco trasferitosi in una nuova casa in Virginia, scopra in una stanza una porta impossibile, mai vista prima. Questa porta dà su un piccolo spazio cieco che non dovrebbe esistere, date le misure delle stanze e lo spessore dei muri. Questo spazio progressivamente si aprirà per espandersi fino ad un abisso che Navidson e amici dovrà esplorare, incontrando oltre la porta paura, follia e morte.
Casa di Foglie è dicevamo un libro-collage con una vastissima serie di annotazioni a margine. Per avere un'idea delle condizioni in cui si trova guardate qua (wiki) per una pagina dell'edizione in lingua inglese. In realtà parte del testo non è nemmeno inteso per la lettura, vi sono più pagine che contengono solo liste di nomi e sembrano prese dall'elenco del telefono. Per fortuna le varie voci narranti hanno ognuna il suo font, e seguire una singola persona attraverso più pagine è facile. Una volta distrutta la normale disposizione delle parole in pagina, Danielewski gioca con la tipografia riuscendo a imporre in modo magistrale alcuni stati d'animo al lettore: ansia, claustrofobia, desolazione. Se le parole di Zampanò sono sempre posate e al limite tendono alla malinconia, la vicenda a casa Navidson è in grado di inchiodare il lettore al libro, mentre la mente malata di Johnny è capace a portare rapidamente sull'orlo della paranoia e costringere a interrompere la lettura e a guardarsi attorno.
In modo geniale il libro, dopo alcune lettere della madre di Johnny con il loro carico di follia, chiude con una serie di fotografie del libro originale di Zampanò, di disegni dei figli di Navidson, fotogrammi del documentario etc.
Noterete che il libro è un'edizione Mondadori, e vi soprenderà scoprire che è un edizione particolarmente buona e molto curata. In particolare la traduzione, che ha impiegato due professionisti per più di un anno, è eccezionalmente buona soprattutto contando la difficoltà del testo, dei giochi di parole e dei messaggi cifrati nascosti nelle pagine.
Questo libro lo consiglio vivamente. Certo non è una passeggiata ma in cambio di un minimo di impegno potrete avere un esperienza inusuale e molto soddisfacente.

lunedì, febbraio 22, 2010

Fine degli acquisti di libri all'estero?

Ovvero "come fanno le Poste a pagare gli interessi ai correntisti?"

Premessa: da almeno 10 anni compro occasionalmente libri dall'estero, 2 volte l'anno circa, principalmente da Amazon. Mai avuti problemi di sorta. Le uniche noie sono capitate una volta in cui a mia insaputa uno dei libri che ho acquistato aveva in omaggio un CDROM contenente testi aggiuntivi, su cui sono stato stroncato.

Veniamo al fattaccio. Oggi mi arriva fresco fresco l'ultimo acquisto da Amazon, con una bella sorpresa: più di 14 Euro di "spese di spedizione". Da dove viene questo salasso-rapina-taglieggio, visto che in 10-anni-10 non ho mai pagato una lira per pacchi di soli libri? Informiamoci allora!

Prima gli indizi, Holmes.
Pacco A: leggo dal fogliettino (pezzo di cartaccia stampato in b/n marcato "Poste Italiane" e "Linate"):
  • Presentazione in Dogana: 2.5 Euro
  • Spese postali: 3 euro
  • Dazio (su 34.4 euro) : 0
  • IVA 4% (su 34.4 euro) : 1.38 Euro
  • Totale: 6.88 Euro
Pacco B: simile, totale 7.6 Euro per 2.1 Euro di IVA.

Riepiloghiamo gli indizi:
  • la maggior parte dei soldi vengono presi dalle Poste
  • qualche soldino se ne va in tasse
  • nessun soldo va alla Dogana!
Abbiamo degl indizi preziosi, possiamo passare all'indagine.

Informazione 1: cercando un poco in rete mi si informa che le Poste hanno realizzato un vantaggioso (per loro) accordo con la Dogana, per cui adesso si occupano loro dello sdoganamento delle spedizioni postali. Il lucro delle Poste è facilmente calcolabile: per un misero versamento allo Stato di neanche un Euro e mezzo pago alle Poste 7.5 Euro fissi.

Informazione 2: attenzione ai dettagli, il dazio doganale è zero. In effetti dal sito delle poste leggo:
Il Regolamento CE n.274 del 2008 innalza la franchigia ai fini dei Dazi doganali da euro 22,00 ad euro 150,00. Analogo aumento non è stato previsto per la franchigia ai fini dell'IVA che, ai sensi del succitato Decreto Ministeriale n.489/97, e coerentemente alle previsioni dell'art. 1, punto 2 della direttiva 88/133/CEE, resta fissata in euro 22,00.
Mi pare quindi di capire che
  • forse la Dogana faceva pochi controlli a campione o non si scomodava per l'IVA per pacchi su cui il dazio era zero, risparmiando al ricevente di pacchetti da quattro soldi di spendere 10 volte in spese quello che deve pagare di IVA (cosa che ripeto mi era invece capitata con i pacchi contenenti CDROM). Oppure sono stato molto fortunato fino ad adesso.
  • le Poste sono, o sono diventate ultimamente, molto più diligenti ovvero con altre parole "mangiano il mangiabile senza vergogna alcuna".
Informazione 3: i 5.5 Euro sono per spese di "presentazione" e "postali" per lo sdoganamento, ma le Poste non forniscono bolla di sdoganamento, ma solo tale pezzo di cartaccia privo di alcun valore che trovo un pelino, come dire, costoso.

Informazione 4: la cara Amazon mi ha spedito 2 pacchi per un solo ordine, a spese sue, perché parte della merce non sarebbe stata spedita in 24 ore e voleva velocizzare. Il resto infatti è stato spedito entro 72 ore! Gasp, che ritardo! Grazie Amazon, ho apperzzato il pensiero, ma risparmiati le gentilezze per chi le merita.

Aggiornamento: che mi sono preso? Ma sì, la nota dolce ci vuole. Di narrativa ho preso
  • Welcome to the monkey house, di Vonnegut
  • Tales of Old Earth e
  • The dog said bow-wow, di Michael Swanwick.
Tutti racconti!

giovedì, febbraio 04, 2010

Vampiri e scempio della letteratura fantasy per mano delle ragazzine

Per avere un'idea di come gira l'editoria USA è istruttivo ogni tanto fare un giro su Amazon.com. Andiamo nella sezione libri/libri a stampa e cerchiamo "vampire".
Solo nelle prime 2 pagine (totale: 24 titoli) troviamo:
  • "Vampire Academy"
  • "Kiss Me Forever/Love Me Forever"
  • "Shadow Kiss"
  • "Vampire Kisses: The Beginning"
  • "The Mammoth Book of Vampire Romance"
  • "The Vampire's Kiss"
e ovviamente
  • "Twilight (The Twilight Saga, Book 1)"
più almeno altri 7 volumi con copertine con ragazze adolescenti a labbra socchiuse, bellocci con segni di rossetto sul collo o simili. E siamo a 14, tutto questo senza andare a leggere le trame dei libri con titoli generici e copertine anonime.
Nessuno può più salvare il genere (beh, forse giusto lui!)

Aggiornamento 13 Febbraio 2009: le metastasi avanzano. Da il Fatto Quotidiano di oggi, rubrica "il peggio della diretta" di Nanni Delbecchi:
[...] Da quando "Twilight" ha fatto esplodere la moda del "new gothic" le relazioni tra umani e vampiri sono diventate il non plus ultra del feromone, e avere un fidanzato appena uscito dalla tomba è diventato il massimo dello status symbol, anche nel mondo fatato dei teen drama televisivi.
Ecco che ogni mercoledì, sul canale Mya di Mediaset, è arrivato "Vampire diaries", [...]
Avevo scritto in questo esatto spazio una riga di commento sullo spaccio Mediaset ma la ho cancellata per evitare denunce.