mercoledì, maggio 12, 2010

Il grande nulla

recensione di Riccardo G.
Il Grande Nulla, di James Ellroy (edizione Mondadori)

Il mio primo libro di Ellroy è stata una grandissima rivelazione. Mi sono avvicinato a questo libro regalatomi da un amico con una certa circospezione. L’inizio del libro poi non è stato d’aiuto e stavo quasi per interrompere la lettura. Delitti di una crudeltà inaudita e personaggi cupi si muovevano all’interno di una Los Angeles anni 50 cinica e spietata. Poi seguendo le storie degli investigatori Mal Considine, Danny Upshaw e Buzzy Meeks qualcosa di incredibile è scattato e le storie, apparentemente slegate e indipendenti, hanno cominciato a intrecciarsi magicamente formando una trama unica e avvincente.
Gli Studios hollywoodiani sono governati da potenti imprenditori, ebrei e non, con personalità che spesso si identificano con quelle dei peggiori malavitosi, e brulicano di lavoratori e attori iscritti ai vari sindacati dell’epoca, fortemente sospettati di connivenza con il comunismo sovietico. I comitati di polizia e della contea vogliono fare luce su questa situazione potenzialmente sovversiva e destabilizzante per gli Stati Uniti.
Tra dive filocomuniste, bande ispaniche, scenari omosessuali conditi da omicidi efferati, malavitosi di prim’ordine e forze dell’ordine corrotte fin nel midollo, i nostri personaggi si districano come possono con tutte le difficoltà del caso.
La caratterizzazione dei personaggi è straordinaria e le atmosfere sono rese in modo eccellente. Una lettura a tinte forti che tiene incollati dalla prima all’ultima pagina.
Consigliato.

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